Tuesday, November 3, 2009

Finalmente il Monte Velino!

Dopo varie volte cercando di organizzare questa salita, questo fine di settimana sono riuscito a raggiungere il Monte Velino (2486 mt).
E in modo magnifico: il tempo era fantastico, il cielo di un colore blu che contrastava con la roccia quasi bianca e senza parlare degli alberi con la bella tonalità autunnale.
Il monte si trova in Abruzzo confine con il Lazio, all’interno del Parco Naturale Regionale Sirente Velino, è una delle più alte cime del Appennino, dopo i massicci del Gran Sasso e della Majella.

View Santa Maria in Valle Porclaneta - Monte Velino in a larger map

Mi sono organizzato con una guida del CAI di Avezzano, Tonino, che vorrei proprio ringraziare la disponibilità per accompagnarmi, per fare il sentiero numero 3, il più ‘tranquillo’ per i marinai di primo viaggio del Velino.
Questo sentiero parte da una chiesa molto suggestiva: Santa Maria in Valle Porclaneta, risalente al XI secolo.
Sono partito da Roma il sabato per pernottare a un B&B accanto alla chiesa visto che la ascesa di domenica inizierebbe alle 7:00 del mattino.
Arrivo verso le 16, faceva bel tempo, però noto subito l’aria di montagna vista la temperatura. Chiacchiero con la signora del B&B, molto gentile, e che mi raccomanda fare una passeggiata a Rosciolo dei Marsi, paesino vicino e caratteristico dove potrei cenare.
Lei mi passa l’indicazione di come arrivare a piedi, che è stata la mia scelta ovviamente. Prima faccio qualche foto della chiesa, che è immersa in un paesaggio veramente stupendo, con il monte Velino in fondo.
Comincio a camminare verso il paese e improvvisamente mi giro e ho una visione geniale: la montagna aveva un colore rosa incredibile!Arrivo al paese verso le 17:30, molto particolare, con la bella chiesetta gotica di Santa Maria delle Grazie.


Ceno molto bene: risotto con pere e gorgonzola e uno stracotto di vitello fantastico. Dopo dovevo tornare a piedi, ma la signora del ristorante è stata gentilissima e mi ha fatto accompagnare in macchina, che ho accettato volentieri, anche perché la temperatura era calata moltissimo.
Il giorno seguente mi alzo presto per l’appuntamento con Tonino nel parcheggio, dove partiva il sentiero.
Ci incontriamo e c’è anche una sua amica e così siamo in tre per fare il percorso. Faceva molto freddo e la macchina era coperta da un fine estratto di ghiaccio, Tonino mi dice che c’erano -3 gradi di temperatura!
Il cielo è pulito e iniziamo la camminata verso 7:15. Il sentiero è sempre in salita, anche se non ripidissimo. A un certo punto si sente un bramito di qualche cervo, poi ci incontriamo con qualche cane di caccia, anche se dentro del parco questa sarebbe proibita.




La salita continua sempre, il paesaggio fantastico, dopo uscire dal bosco troviamo il Monte Rozza (2064 mt) alla nostra sinistra.
Adesso abbiamo la luce del sole a riscaldarci. Stiamo costeggiando una specie di canaletta, il vallone di Sevice, che un po’ dopo si traversa a sinistra, e sempre in salita arriviamo a un fontanile, dove ci fermiamo per bere un po’ d’acqua e fare un piccolo spuntino.
Sempre in ascesa, meno ripida, si attraversa un passo per arrivare alla Selletta dei Cavalli.
È un piccolo pezzo di pianura, con un rifugio (capanna di Sevice, 2119 mt) alla nostra sinistra e il Monte Sevice alla destra.
Prendiamo il ripido sentiero 3A che porta alla cima del Sevice, ma solo costeggiandolo per poi riprendere il numero 3.
E in questo momento alla nostra destra avvistiamo le pareti verticali del Val di Teve, una visione impressionante, e sicuramente non molto bella per chi soffre di vertigini…
Alla fine di questa parte avvistiamo il Velino, che abbiamo raggiunto da dietro.
Si vede il sentiero in ripida salita, una vista veramente bella. Non sono stanco, non mi sembra particolarmente impegnativo salire, ma può essere sempre un’impressione, come di fatto lo era.
Devo anche ammettere che un po’ di difficoltà c’era, ma soltanto per il fatto di essere una ascensione in mezzo a sassi sciolti che in certo punto facevano scivolare. E inizio a preoccuparmi con la discesa, che sarebbe sicuramente peggiore.
E alla fine, verso le 11:30 arriviamo finalmente in cima, dopo circa 4:15 dalla partenza.




La gioia è molto grande, il panorama è spettacolare e, chiaro, la sensazione di vincere i propri limiti.
Il cielo è di un blu vivo, troviamo una statua della Madonna e poi l’abituale croce di ferro armato.
C’erano tanti altri escursionisti, venendo da sentieri diversi, alcuni si vedevano e certamente si notava la difficoltà maggiore riguardo a quello che avevamo fatto.
Faccio le foto e poi tranquillamente mangio i miei panini.
Poi, mi rendo conto che è primo novembre, o sia, giorno di ogni santi, e così nel libro di vetta lascio un ringraziamento a Dio per l’opportunità e una dedica alla mia famiglia.




Dopo circa un’ora iniziamo la discesa, per le 12:30. E come avevo previsto, ho qualche difficoltà perché le ginocchia sono più richieste e dal punto di vista psicologico ho più paura di scivolare.
Comunque ci riesco senza grossi problemi, anche se più lento e con un paio di scivolate per terra.
Dopo due ore scendendo comincio a sentire la stanchezza fisica e un po’ mentale, ma arriviamo per le 15:30. Era fatta!
Saluto Tonino e Mirella e continuo a meravigliarmi con il paesaggio bellissimo della giornata.
Faccio qualche altra foto della chiesa di Santa Maria in Valle Porclaneta e per finire una piccola fermata a Rosciolo, dove le case di pietra del paese contrastavano con il colore rosa del Velino in fondo.











Altre foto escursione Monte Velino:
Album Velino

Riferimenti:
Cai Avezzano
Briciole di (B&B in Santa Maria in Valle Porclaneta)
Locanda dell'Arco (Ristorante Rosciolo dei Marsi)

Monday, October 26, 2009

Escursione Monte Tarino

Cari amici lettori ;)

Torno a questo blog dopo una bella gita in quest’ultimo fine settimana.
Non è stato il trekking previsto per salire il Monte Velino, dovuto a un imprevisto di ultimo istante.
Comunque non sono rimasto a casa e mi sono ‘infiltrato’ in un gruppo che mi aveva indicato un’amica.
Partiamo da Roma verso 8:30 in direzione ad Anagni (FR) e dopo proseguiamo a Filettino, comune di 551 abitanti che confina con l’Abruzzo.



Il comune fa parte del Parco Naturale Regionale dell’Apenino – Monti Simbruini.
Il sentiero, però, iniziava a Campo Staffi (1769 m), una stazione da sci circa 13 km più avanti.
La giornata era splendida, la temperatura in torno ai 10 gradi. Dall’inizio già si poteva ammirare la nostra metta: il Monte Tarino (1961 m).



Il  sentiero si svolge tranquillamente, prima scendiamo un bel po’ (circa 230 m) per dopo risalire, passando in mezzo a un bel bosco.
La salita è un po’ ripida, il terreno è pieno di foglie, alla fine siamo in autunno, l’unico problema è che queste foglie erano leggermente bagnate, fato che rendeva un po’ scivoloso il cammino.
Comunque non ci sono stati problemi e dopo il bosco, una piccola parte aperta e subito dopo un secondo pezzo di bosco, fino ad’arrivare sulla cresta.
Cresta bellissima, stretta, esposta da entrambi lati e con un ‘sali scendi’ di qualche centinaia di metri.



 Arrivando lì ci fermiamo per il pranzo meritato e godere la vista molto bella, che da un lato si poteva avvistare il Monte Velino con la città di Avezzano sotto e dalla parte opposta il mare Tirreno.
Mentre mangiavamo un invitato molto simpatico, si avvicina a noi: un bel pastore tedesco, abbastanza giovane.
Si nota subito che non è un cane da strada, aveva il pelo molto curato e molto ubbidiente.
Cerchiamo di dare qualcosa da mangiare a lui, qualcuno ha dato un po’ di mandarino, ma lui non sembrava molto interessato.
Io avevo un quarto di panino che mi era avanzato e glielo do, e il pane lui non ha rifiutato questa volta 
Poi abbiamo pensato, ma lui avrà sete anche, però non avevamo un contenitore e ho cominciato a pensare come fare e mi è venuta l’idea di fare una conchiglia con una mano e riempirla con la bottiglietta d’acqua dall’altra mano.







E ha funzionato benissimo, lui praticamente ha bevuto più di mezzo litro d’acqua nelle mie mani, una esperienza molto carina. Poi, aveva tanta sete che non voleva lasciarmi e mi ha leccato anche la borraccia che avevo.
Purtroppo dopo un po’ abbiamo capito che i suoi padroni non erano in montagna e che magari lui si era perso o era stato abbandonato.
E così abbiamo avuto nella cima questa gradevole e divertente compagnia. Iniziamo la discesa e il nostro amico ‘Canino’, ci segue. Non credevo personalmente che potrebbe essere una buona idea lasciarlo fare il cammino insieme, ma alla fine non c’era molto da fare.
Il ritorno è stato tranquillo, tranne una scivolata che ho avuto nel bosco con le foglie bagnate, niente di problema, alla fine il sedere è molto utile in queste situazioni 
Ritornando alla civiltà, circa le 17:30, troviamo delle persone del locale, ma nessuno sapeva di chi era esattamente il nostro amico. E così, dolore nel cuore abbiamo dovuto lasciarlo lì, con la speranza che nel giorno seguenti trovasse la sua strada. In pratica non potevamo fare altro, visto che nessuno poteva rimanere con lui e non si sapeva chi fosse il suo proprietario.
Una cosa è certa, ‘Canino’ mi ha fatto ricordare un vecchio amico (pastore tedesco anche), chiamato Bernie, che ha camminato con me nel Cammino di Santiago in due opportunità, 2000 e 2002, nella tappa di Castrojeriz a Boadilla del Camino.
Dedico questo post in sua memoria.

Altre foto Monte Tarino

Tuesday, October 13, 2009

Caminhada lago della Duchessa

Continuando a serie de relatos de montanha, faz algumas semanas fui a uma caminhada na divisa entre Lazio e Abruzzo.
Fui com Elena, uma amiga que conheci numa cavalgada organizada pela agência Avventure nel Mondo, com a qual tinha viajado para as ilhas Seychelles no ano passado.
E com ela retomei as minhas caminhadas de montanha, já que ela conhece muitas associações de excursionismo e tem bastante experiência em trilhas.
Voltando a essa caminhada, éramos quatro pessoas e partimos de Roma no domingo pelas 8 da manhã em direção a L’Aquila.
Chegamos por volta das 10 em Corvaro e em seguida pegamos uma estrada de terra que nos levaria até Borgo Cartore, um burgo medieval muito interessante com casas em pedra.
Dali iniciamos a trilha em anel até o lago della Duchessa, para depois retornar a Cartone.



Era por volta das 10:30 quando começamos a caminhar, o dia estava super agradável, com um céu azul e poucas nuvens.
A parte inicial foi puxada, com uma subida dura, para logo se estabilizar e seguimos por uma espécie de vale.
Paisagem interessante com muito verde e rochas de coloração clara por todos os lados.
De repente, após uma curva avistamos o lago della Duchessa, um lago não muito grande nem profundo, mas muito bonito, na verdade o contexto era muito sugestivo.
Paramos para fazer uma pequena ‘boquinha’ e logo seguimos.
O caminho ainda continuava plano e depois de algum tempo avistamos uma descida com um maciço montanhoso ao fundo.
São as montanhas do parque regional do Sirente-Velino. Aliás, o monte Velino, com 2.486 metros será a minha próxima meta.
A vista é muito impressionante, pois as montanhas ao longe são realmente impressionantes.
Continuamos até onde a trilha plana terminava, com um meio abismo a nossa frente. Ali numa pedra com vista para o Velino paramos para o nosso almoço merecido por volta de 13:30.
Começamos a baixar até entrar em um bosque com trilha bastante normal. Até cruzamos com uma serpente que logo se escondeu na vegetação ao lado.
Sempre dentro do bosque deparamos com pedras enormes que se soltaram quem sabe quando da montanha. Impressionavam pelo tamanho.
Retornamos finalmente a Cartore lá pelas 17. Seguimos para tomar uma merecida cerveja em Corvaro e retornar a Roma.
Uma bela caminhada de domingo!

     

Sunday, October 11, 2009

Berrea 2009

Visto que estou bem atrasado com os meus relatos, vou iniciar ao contrario, ou seja, da minha mais recente experiência.
No fim de semana passado (02/10) estive na Espanha para um encontro com uma grande amiga do caminho de Santiago.
Todos os anos ela e mais outros caros amigos organizam um encontro na montanha Palentina, região de Palencia, norte da Espanha. E foi a minha segunda participação nesse encontro.
Mais especificamente estive nas cercanias de Barruelo de Santullán, onde um caro amigo (que vive na cidade) e sua família nos acompanhavam para conhecer as peculiaridades da região.




O objetivo principal (ou desculpa, como quiserem ) era ver a Berrea, isto é, o período de acasalamento dos cervos.
E ali não faltam coisas para se ver, o local está cheio de igrejas românicas muito interessantes, como a de Revilla de Santullán, onde um senhor muito simpático nos conta sobre as particularidades arquitetônicas. Chama-se Belarmino e tem ‘apenas’ 84 anos e não pede mais que um euro por pessoa como doação para poder manter a igreja em ordem.
E falando na principal atração, a Berrea, fomos tentar avistar os cervos no inicio de um parque natural. Estávamos quase no por do sol quando chegamos ao local, a beira de um vale com montanhas ao longe. Logo chegando escutamos os ‘gritos’ dos cervos e logo os meus amigos, com os olhos já acostumados avistam os cervos ao longe. Também levávamos binóculos e assim podíamos vê-los tranquilamente.
Não poderia deixar de fazer um comentário sobre coisas mais ‘mundanas’, como comer e beber, já que em minha opinião a Espanha merece um destaque. As famosas ‘copas’ antes das refeições eram de praxe. E nos restaurantes, embutidos, queijos da região e carnes deliciosas matavam a nossa fome.
E para finalizar tenho que dizer que estive muito bem, foi muito divertido, e entrar em detalhes aqui seria não terminar mais de falar.

Até o próximo relato!




Link com mais fotos:







Boas vindas!

Bem vindos!

Inicio este meu novo blog dando boas vindas aos amantes de viagens, trilhas, trekkings, montanhas, praias, cidades...
Enfim, todas as coisas que nos fazem sair de onde estamos para buscar algo que nos de paz, que nos traga novos conhecimentos, aventuras, contato com a natureza, novas culturas...
Poderia ficar aqui citando inúmeras razões e motivos para viajar, mas paro por aqui.
O importante é saber que toda essa busca nos faz evoluir.
O meu objetivo aqui é contar um pouco das minhas experiências de viagem.
Espero que os meus relatos possam ser úteis de alguma forma, seja como referência, seja como simples leitura.
Um grande abraço e boa leitura,
Alexandre


Benvenuti!

Vorrei iniziare questo mio nuovo blog con i benvenuti a tutti gli amanti dei viaggi, sentieri, trekking, montagne, spiagge, città…
Infine, tutte le cose che ci fanno lasciare dove siamo per cercare un po’ di pace, nuove conoscenze, avventure, il contatto con la natura, nuove culture…
Potrei rimanere qui citando innumerevoli motivi per viaggiare, ma mi fermo, altrimenti…
L’importante è sapere che tutta questa ricerca ci fa evolvere.
Il mio obiettivo è raccontare un po’ delle mie esperienze di viaggio.
Spero che i miei racconti possano essere utili in qualche modo, sia come riferimento sia come semplice lettura.
Non so se riuscirò sempre a fare la traduzione in italiano, in questi casi mandatemi un messaggio che sarò disponibile a darvi l’informazioni.
Un forte abbraccio e buona lettura,
Alex

Bienvenidos!

Me gustaría iniciar esto nuevo blog dando las bienvenidas a todos los amantes de viajes, trekings, senderismo, montañas, playas, ciudades...
En fin, todas las cosas que nos hacen salir de donde estamos para buscar un poco de paz, nuevos conocimientos, la aventura, el contacto con la naturaleza, nuevas culturas ...
Podría quedarme aquí citando numerosas razones para viajar, pero me detendré, de lo contrario ...
Lo importante es saber que toda esta busca nos hace evolucionar.
Mi objetivo es compartir algunas de mis experiencias de viaje.
Espero que mis historias puedan ser útiles de algún modo, sea como referencia sea como simples lectura.
Yo no sé si conseguiré hacer siempre la traducción en español, en estos casos podréis enviar un mensaje que estaré a disposición para dar la información.
Un fuerte abrazo y buena lectura,

Alex