Tuesday, July 6, 2010

Stromboli & Lipari : Colors

Stromboli & Lipari : B&W

Stromboli : The Vulcan

Stromboli, un viaggio particolare

29 Giugno (Martedì) è stato giorno festivo a Roma, e così ho deciso di fare il ponte e fare ancora qualche viaggio particolarei.
Questa volta ho deciso di andare a Stromboli, una delle isole Eolie, che si trova in Sicilia. Più esattamente tra la Reggio Calabria e Messina, dove 3 km di stretto separano l'Italia dalla Sicilia.
Conoscevo l’ isola di nome, sapevo che c’era un vulcano anche. Dopo la rilettura del libro di Giulio Verne ‘Viaggio al centro della Terra’, ho saputo che era proprio lì che protagonisti escono dopo essere entrati in un vulcano in Islanda e così mi è venuta la voglia di fare una visita a questo luogo. Inoltre, Stromboli è famosa per un film di Rossellini, omonimo e con la partecipazione dell'attrice Ingrid Bergman.
Posso dire che il viaggio è un po' stancante, ho preso un treno da Roma alle 20:30 per arrivare a Messina alle 5 del mattino e prendere una barca alle 7, arrivando in circa alle 9 a Stromboli.
Devo dire che ho trovato molto curioso il fato che i vagoni entrano nel traghetto per ripartire dopo la traversata dello stretto. Era una mia ignoranza, per dire la verità.

Stretto di Messina



Quando la barca si avvicina, è facile capire perché il luogo ha una fama e fascino.
Praticamente il vulcano occupa tutta l’isola e la porzione abitata è molto piccola, con 450 abitanti ufficialmente.
Faceva molto caldo, raggiungendo il porto un motorino di tre ruote mi porta in albergo. Le strade dell'isola sono vicoli strettissimi con non più di due metri di larghezza.
Sfrutto per una passeggiata in città, che è un piccolo gioiello, con le sue casette in stile greco, un sorprendente contrasto di colori. La chiesa principale è in una piazza che si affaccia sul mare. Il vulcano rimaneva sempre lì accanto, e ogni tanto si vedevano nuvole di esplosioni, poiché lui è attivo.
Passo in un alimentari e faccio preparare un panino, dopo aver fatto alcune foto faccio una sosta sulla spiaggia per un meritato riposo. In particolare, la sabbia è sempre nera, essendo di origine vulcanica. L'acqua è molto cristallina.
Tardo pomeriggio passo nell’agenzia dove avevo già prenotato il trekking al cratere e confermarlo per il giorno successivo. Poco dopo ho seguito un percorso per arrivare a un ristorante che si trova ai piedi del vulcano, dove si può cenare godendo l’impressionante vista. Mi siedo mi meraviglio quando inizio a vedere le esplosioni di lava saltando in aria, con il suo caratteristico colore arancione rossastro. È stata una cosa fascinante che non mi aspettavo. Stare lì per me significava avere il piacere di assistere un altro bellissimo spettacolo di questa fantastica natura creata da Dio. Io devo ammettere che i vulcani sempre mi hanno affascinato.
La notte sarebbe stata perfetta non fosse la sensazione di essere stato sfruttato con gli elevati prezzi del ristorante.





Ho iniziato la domenica facendo il giro dell'isola in barca. Ugualmente fantastico, perché potevo vedere le scie della discesa di materiale vulcanico e nubi delle esplosioni del cratere.
Si cominciava a vedere un colore diverso dell’acqua, incredibilmente verde e cristallina. Ci siamo fermati a Ginostra, un villaggio nascosto, accessibile solo in barca, un luogo molto suggestivo. Poi ci siamo fermati nelle così dette piscine di Ginostra, l'acqua è favolosa, con alcuni pesci e qualche medusa.
Dopo un'altra fermata in Strombolicchio, un isolotto che è un antico vulcano estinto, torniamo alla città.
Dopo pranzo ho iniziato a prepararmi per la salita al cratere, che avrebbe inizio 17:30.
Arrivando presso l'agenzia, mi sorprendo perché la quantità di persone per la passeggiata era enorme.
Abbiamo iniziato in orario, la guida, Mario, con un forte accento siciliano, visibilmente irritato da alcune persone che non sanno che la salita non è per chiunque, e che alcune regole di base dovevano essere seguite, come gli scarponi adeguati, portare una buona quantità di acqua ed essere vestito in modo appropriato.





Lui ci spiega che dato che si raggiunge una alta quota troppo in fretta, da 35 metri (sul livello del mare) a 913, il ritmo sarebbe stato molto lento e senza molte interruzioni. La fase iniziale è stata molto dura, fino a raggiungere 400 metri, perché il calore era troppo forte. Dopo quella fase ho pensato che le cose sarebbero peggiorate, perché immaginavo che l'attacco sarebbe più ripido e che il terreno sarebbe più difficile. Ma è stato l'opposto, perché il sentiero era sempre ben fatto e il forte calore era passato perché eravamo sotto l’ombra del vulcano e c’era e un vento fresco che ha contribuito a non lasciare il corpo troppo caldo.
Il paesaggio era cambiato, adesso era tutta sabbia vulcanica, e finalmente siamo arrivati in cima, con un forte vento, nebbia e freddo. Molto emozionante. C'è una specie di capanna di protezione in cemento, dove abbiamo cambiato le magliette sudate. Naturalmente queste cabine non sono per questo, probabilmente per proteggere di una forte esplosione che espellono materiale pericoloso e anche dal forte vento.
Mario ha spiegato che al momento del tramonto il cielo si aprirebbe e sarebbe l’occasione per la salita al punto più alto per l'osservazione dei crateri, che erano un po’ più giù. All'alba, il cielo si è schiarito come per magia, con un bellissimo colore. Abbiamo camminato in fila indiana, fino al punto in cui ci si siamo fermati a guardare verso il basso. All'inizio in una piccola esplosione molto veloce. Dopo di che il vulcano si è calmato e quando avevamo deciso di ritornare lui ci ha regalato una seconda esplosione. E guardare quella lava saltando nell'aria con il suo magico colore era una sensazione incredibile.

La guida: Mario




La discesa è stata ancora più curiosa, perché eravamo totalmente al buio, usando torce. Il più divertente è che siamo scesi per una scia di sabbia vulcanica, molto scoscesi. E 'stato come scendere una duna enorme, per quasi 30 minuti. Meno male che era buio perché con la luce del giorno avrebbe dato le vertigini!
Siamo rientrati al villaggio alle 11 di sera, molto stanchi. Ma ne è valso la pena ogni passo.
Il giorno dopo non ero deciso se partire per Lìpari, un'altra isola dell'arcipelago delle Eolie. Alla fine decido di partire più tardi. Così ho potuto rilassarmi, fare una nuotata e comprare qualche souvenir. Sono arrivato a Lìpari verso le 17:00.
Dopo aver lasciato la roba su B & B sono andato al centro diving per pianificare una immersione (dopo due anni, volevo riprendere questa attività anche).
Sono rimasto incantato con la città quando vedo la piazzetta del porto. Faccio una passeggiata il resto del pomeriggio per conoscere i punti principali. E mi sono reso conto di quanto la Sicilia è diversa con i suoi vicoli stretti, dove ci si può perdere e le loro case con i balconi e le pareti un po’ sempre rovinate.
Il complesso del Castello di Lipari è molto interessante. La roccaforte ha tracie di epoche diverse: greca, romana, medioevale, barocca ...
La vista dall’alto è splendida, un giardino con tombe greche, anfiteatro e una cappella medievale.

Lipari




Ho cenato in una piccola trattoria, dove ho potuto seguire la partita del Brasile contro il Cile. Ho mangiato molto bene, senza essere sfruttato come a Stromboli.
Nell’ultimo giorno ho fatto l’immersione, all'inizio ero po’ un apprensivo, ma appena entro in acqua mi sono rilassato ed è stato divertente, alcuni barracuda, una tana con una murena, un tipo di pesce scorpione e un millepiedi di mare componevano la fauna che ho potuto osservare. La visibilità era ottima.
Nel pomeriggio ho avuto anche il tempo di andare al museo, dove purtroppo era aperta solo la parte greco-romana.
E la parte peggiore del viaggio, il ritorno: il traghetto a Messina ha impiegato cinque ore per arrivare (ci vogliono di solito due ...), ho perso il treno per Roma e così ho dovuto prendere quello successivo, che non aveva la cuccetta disponibile … Alla fine ho dormito malissimo e sono arrivato a Roma alle 9:30 e ancora sono andato a lavorare! Ma con una bella sensazione in testa!

Altre foto Stromboli - Lipari

Stromboli - Un viaggio
Stromboli - Lui, il vulcano
Stromboli - B&W
Stromboli - Colori

Sunday, July 4, 2010

Stromboli - Algo diferente

Dia 29 de junho (terça) foi feriado em Roma e aproveitei para emendar a segunda e fazer mais uma de minhas viagens ‘diferentes’.
Dessa vez decidi ir a Stromboli, uma das ilhas Eólias, que fica na Sicília. Mais exatamente entre a ponta da bota, Reggio Calabria e Messina, onde tem o estreito de uns 3 kms que separa a Itália da Sicília.
Eu conhecia essa ilha de nome, pois tem um vulcão nela. Depois de reler Viagem ao Centro da Terra, de Julio Verne, e saber que era justamente por ele que os protagonistas escapam (depois de terem entrado num vulcão na Islândia) fiquei com uma vontade enorme de fazer uma visita a esse lugar.
Além disso, a ilha é famosa por um filme do Rossellini, que tem o nome da ilha e atriz principal Ingrid Bergman.
Posso dizer que a viagem em si é um tanto dura, peguei um trem de Roma às 8:30 da noite para chegar em Messina lá pelas 5 da manhã e tomar um barco às 7, chegando em Stromboli quase 9. O interessante nessa história é que os vagões são embarcados no ferry boat para atravessar o estreito.

Estreito de Messina



Quando o barco se aproxima da ilha já é possível entender porque o lugar tem fama e fascínio. Praticamente o vulcão ocupa toda ela e a parte habitada é muito pequena, possuindo 450 habitantes oficialmente.
Fazia um calor bem forte, chegando ao porto uma pequena moto de três rodas me acompanha até o hotel. As ruas da ilha são apenas vielas estreitas, com no máximo dois metros de largura.
Aproveito para fazer uma caminhada na cidade, que é uma pequena jóia, casinhas brancas com estilo grego, um contraste de cores incrível. A igreja principal fica numa praça com vista para o mar. O vulcão sempre estava ao lado, e de vez em quando se podiam ver nuvens de explosões, pois ele é ativo.
Passo numa mercearia e preparo o lanche, após fazer fotos paro numa praia para um merecido descanso. Em particular a areia é sempre preta, sendo de origem vulcânica. A água completamente cristalina.
No final da tarde passo na agência onde já tinha reservado para fazer o trekking à cratera no dia seguinte. Logo depois sigo por uma trilha para chegar a um restaurante que fica aos pés do vulcão, onde se pode jantar apreciando a sua vista. Sento-me e qual a minha surpresa quando começo a ver explosões com a lava jorrando para o alto, com sua característica cor laranja avermelhada. Foi uma coisa estupenda e que não esperava. Estar ali para mim era ter o prazer de poder presenciar mais um espetáculo dessa natureza linda criada por Deus. Tenho claro que admitir que os vulcões sempre me causassem fascínio.
A noite não seria melhor não fosse ter sido ‘explorado’ na refeição do restaurante, que não tinha nada de excepcional, além do preço alto.





No domingo iniciei fazendo a volta na ilha com uma excursão em barco. Igualmente fantástica, pois se viam as vias de descida de material vulcânico e nuvens cinza das explosões brotando da cratera.
Já começamos a ver uma cor de água incrivelmente verde e cristalina. Paramos em Ginostra, um vilarejo do outro lado da ilha, acessível somente em barco, um local bastante sugestivo. Depois paramos nas piscinas de Ginostra para um mergulho, água igualmente fabulosa, alguns peixes e sempre uma ou outra medusa.
Após outra parada em Strombolicchio, uma ilhota que é um antigo vulcão extinto, e voltamos para a cidade.
Após o almoço comecei a me preparar para a subida à cratera, que iniciaria as 17:30.
Chegando na agência, para minha surpresa, a quantidade de pessoas para a caminhada era enorme.
Iniciamos no horário, o guia, Mario, tinha acento siciliano forte, visivelmente irritado com algumas pessoas que não sabem que a subida não é para qualquer um, e que algumas regras básicas tinham que ser seguidas, como botas, levar boa quantidade de água e estar vestido adequadamente.





Ele explica que como se sobe muito rápido, de 35 mts (acima do nível do mar) iríamos até 913, teriamos que ter um ritmo bastante lento e sem muitas interrupções. A fase inicial foi bastante dura, até chegarmos a 400 mts, pois o calor era forte demais. Após essa fase eu pensei que a coisa pioraria, pois teríamos que fazer o ataque e que o terreno seria mais complicado. Mas foi o contrario, pois a trilha era sempre bem feita e o calor forte havia passado, pois estávamos com sombra e um vento fresco que ajudava a não aquecer demais o corpo.
A paisagem já havia mudado, pois era areia vulcânica, e enfim chegamos ao topo, com um vento fortíssimo, neblina e frio. Muito sugestivo. Ali tem umas espécies de cabanas de proteção de cimento, onde trocamos as camisetas suadas. Claro que essas cabanas não servem para isso, provavelmente para explosões mais fortes que expelem material perigoso e também pelo vento forte.
Mario explica que no por do sol o tempo limparia e que seria hora de subir ao ponto mais alto para fazer a observação das crateras, que estavam mais abaixo. Exatamente ao alvorecer o céu limpou como mágica e ficou com uma cor linda. Em fila indiana caminhamos até o ponto, onde ficamos parados olhando para baixo. Logo no inicio uma pequena explosão muito rápida. Depois disso ele se acalmou e quando tínhamos que retornar resolveu dar o ar da graça com mais uma. E ver aquela lava indo pelos ares com sua cor mágica foi uma sensação incrível.

O guia Mario




A descida foi mais curiosa ainda, pois totalmente no escuro, usando lanternas. O mais divertido foi que descemos por uma trilha de areia vulcânica, completamente íngreme. Foi como descer uma duna enorme, por quase 30 minutos. Menos mal que era escuro, com a luz do dia seria de dar vertigem!
Chegamos de novo no vilarejo às 11 da noite, bastante cansados. Mas tinha valido cada passo.
No dia seguinte não sabia ainda se ficava em Stromboli ou partia para Lípari, outra ilha do arquipélago das eólias. Acabei decidindo por partir mais tarde. Aproveitei para relaxar, tomar um banho de mar e comprar algum souvenir. Cheguei a Lípari as 5 da tarde.
Após deixar as coisas no B&B fui ao centro diving para marcar um mergulho (depois de dois anos, queria voltar à carga).
Ao ver a pequena praça do porto fiquei encantado com a pequena cidade. Passei o resto da tarde para reconhecer os pontos principais. E se percebe o quanto a Sicília é diferente, vielas onde se pode perder e suas casas com balcões e paredes meio arruinadas.
O complexo do Castello de Lípari é muito interessante. Uma roccaforte com uma mistura de épocas diferentes: grega, romana, medieval, barroca...
A vista do alto era esplêndida, um jardim com tumbas gregas, um anfiteatro estilo grego e pequenas capelas medievais.

Lipari




Jantei numa pequena trattoria, onde pude acompanhar o jogo do Brasil contra o Chile. De passagem ainda comi muito bem, sem ser explorado como em Stromboli.
No meu último dia fiz o mergulho, no inicio estava meio apreensivo, mas entrando na água a coisa mudou e foi prazeroso, cheguei a 20 metros, algumas barracudas, uma moréia entocada, um tipo de peixe escorpião e uma centopéia de mar foram a fauna que pude observar. A visibilidade era ótima.
A tarde aproveitei para ir ao museu, que tinha somente a parte greco romana aberta.
E a pior parte da viagem, o retorno, o barco até Messina atrasou, demorou 5 horas para chegar (normalmente leva 2...), acabei perdendo o trem para Roma, tive que pegar o próximo, que não tinha leito disponível e assim não pude dormir direito e cheguei em Roma as 9:30 e ainda fui trabalhar! Mas tinha valido a pena!

Outros albuns Stromboli - Lipari

Stromboli - Um passeio
Stromboli - Ele, O vulcão
Stromboli - B&W
Stromboli - Cores Vivas