Sunday, November 7, 2010

Monte Sirente

Dopo alcuni fine settimana deludenti da un tempo terribili, questo sembrava uno promettente.
E così mi sono ‘ribellato’ e deciso che sarei uscito per fare qualche passeggiata in montagna questa domenica.
Ho ricontrollato varie volte il meteo e come il solito, alcuni siti erano ottimisti e altri invece no…
In ogni caso ho deciso di rischiare. Avevo deciso di fare un sentiero bene segnalato, ma con montagna. E avevo trovato in una guida che ho comprato da poco una via ‘tranquilla’ al monte Sirente (2384 mt).
Indicava 3,5 ore per salire e 2,5 per scendere. Con un dislivello di 1000 metri circa. Il punto di partenza è Rovere, un paesino vicino a Ovindoli, Abruzzo. In fatti il Sirente appartiene allo stesso parco del Monte Velino, che ho fatto l'anno scorso.
Sono partito da Roma alle 7:30 e sono arrivato senza problemi alle 9:15 all’inizio del sentiero.
Devo ammettere che ero un po’ timoroso, visto che in montagna non ero mai stato da solo (anche dopo aver fato Compostela tante volte da solo…).
Come credo di essere una persona molto fortunata, nel parcheggio trovo un gruppo di persone che era appena arrivato e domando a loro se conoscevano il sentiero.
Sono stati gentilissimi in darmi delle informazioni e abbiamo fatto una parte insieme, loro non andavano al Sirente, ma a un rifugio in zona.
E incredibilmente nel gruppo c’era una ragazza peruviana che aveva fatto, come io, varie volte il cammino di Santiago.




 

Dopo circa un’ora di salita ci siamo separati, io ho continuato per il sentiero 14, molto bene segnalato.
È un sentiero lungo con salite non tanto ripide. Molto gradevole, anche se un po’ monotono. Il tempo era bello e io mi sentivo molto bene. A un certo punto, credo che a 1700 o 1800 mt il tempo comincia a cambiare, il vento portava nuvole e nebbia. Sono rimasto in dubbio, perché so che potrebbe essere rischioso. Pero, guardando il sentiero così bene segnalato ho deciso di continuare.
Il cammino si svolge senza problemi non fosse il vento gelido, e c’erano anche punti con un po’ di neve.
Improvvisamente il paesaggio si apre riesco a identificare quello che immaginavo la vetta.
Il problema è che era coperto dalla nebbia ma ogni tanto si apriva. Decido di andare verso il precipizio per guardare il paesaggio. Non mi sono pentito, pero lì credo di aver commesso un piccolo errore, perché mi sono distanziato dei segnali e ho deciso di salire la parte mancante per una rampa molto ripida.
In questo modo ho perso un po’ di tempo, e sono arrivato alla cima di questa parte verso le 13:00. Il vento, il freddo e la nebbia mi impedivano di vedere se ero veramente nella parte più alta e anche dove era il sentiero che dovrebbe portare alla vetta.

Monte Sirente
 
 

La conclusione è che ho deciso di tornare, perché non potevo rischiare arrivare senza luce. Alla fine tornando vedo una coppia che saliva dalla parte dietro della cima e lì mi sono reso conto di aver preso la strada più difficile e anche dove era la cima del Sirente. In ogni caso sono arrivato a quota 2250 circa.
E tornando decisivamente il sentiero era più tranquillo. E per mia sorpresa la nebbia si era posseduta di tutto il paesaggio. Durante tutta la discesa era presente e per mia fortuna subito dopo arrivare nella macchina, verso le 16:00, una pioggia intensa inizia a cadere.
Visto che con il tempo stretto non mi ero fermato, credo che nel massimo mezz’ora, sono arrivato veramente stanco. Mangio un panino che era rimasto e prendo la strada verso casa.
Come ultimo commento, vorrei ringraziare Mauro, Simona, Franco, Velina e Zolia per la piacevole compagnia e per la loro attenzione!

 

 

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