Dopo il primo post in portoghese, la seconda parte del mio viaggio in Patagonia scrivo in italiano.
Dalla Terra del Fuoco parto verso nord per conoscere i famosi ghiacciai e fare trekking nei bei parchi della Patagonia argentina.
Da Ushuaia prendo un aereo per El Calafate, una piccola città in mezzo al nulla che, pero mi ha sorpreso con uno stile molto chic, con negozietti, ristoranti, alberghi abbastanza ‘ricchi’. Non bisogna neanche dire che i prezzi erano abbastanza alti.
Arrivo in serata e non posso fare altro che prenotare l’escursione in barca nel Parco Los Glaciares. Il tour si chiama Todo Glaciares e dura quasi tutta la giornata.
View Todo Glaciares in a larger map
Ho dovuto contrattare un taxi per portarmi al porto di partenza, dentro del parco, che dista circa 2 ore dalla città. Chiacchierando con l’autista, questo mi convince di dopo l’escursione in barca sarebbe bello andare a visitare il parco per sfruttare il biglietto. Accetto, anche se mi ha chiesto altri 40 euro per l’estensione…
Arrivo en Puerto Bandera, dove pago l’entrata e imbarco in una nave moderna.
La navigazione è fatta per il lago Argentino, passando per 3 ghiacciai diversi.
La giornata è bellissima e il colore dell’acqua di un verde chiaro stupendo. Il primo ghiaccio è l’Upsala. Al avvicinarci si cominciano a vedere i blocchi flottanti di ghiaccio, che impressiona, il paesaggio composto di montagne marrone, boschi verdi, il cieli azzurro e i blocchi bianchi!
Lo spettacolo è incredibile, la parete davanti ha 50 metri di altezza e indietro il mare di ghiaccio… (50km di estensione per 13 di larghezza).
Glaciar Upsala
Dopo si riparte per il secondo: Glaciar Spegazzini, con pareti che possono arrivare a 130 metri di altezza. E un paesaggio bellissimo dietro con montagne e boschi.
E finalmente, dopo 2 ore di navigazione avvistiamo il famoso Perito Moreno. Un ghiacciaio imponente, con una specie di arco formato in uno degli angoli che si forma per il passaggio d’acqua e che periodicamente (ogni 2 anni) cede, facendo cadere enormi blocchi di ghiaccio.
La parete frontale può arrivare a 60 metri e ogni tanto si vedevano pezzi di ghiaccio che si staccano e cadono in acqua.
Glaciar Spegazzini
Finita l’escursione in barca, seguo con il taxi fino alle famose ‘passarelas’, come il proprio nome indica, sono piattaforme davanti al Perito Moreno, con vari itinerari che fanno vedere questo monumento incredibile della natura di vari angoli.
Impressionante il rumore che ogni tanto si sente, sono i blocchi di ghiaccio che si staccano e cadono in acqua. Difficile sapere dove… Sono 5 km di larghezza.
Il giorno dopo sono partito per El Chaltén, per fare trekking. Pero questo sarà tema di un altro post.
Sono tornato a El Calafate 4 giorni dopo, per fare un’altra cosa molto interessante: o Mini Trekking nel Perito Moreno.
Glaciar Perito Moreno
Sono escursioni organizzate dove si cammina proprio sul ghiacciaio, ovviamente con guide e i ramponi.
Un’esperienza veramente fantastica. Si comincia con una navigazione fino alla parete sud del ghiacciaio. Si sbarca e dopo una camminata di circa 20 dentro di un bosco si arriva per l’inizio dell’impresa.
Impressiona per l’enormità dell’estensione e del colore bianco azzurro, che in pratica è un’illusione ottica, giacché il ghiaccio è trasparente. La durata è di circa 2 ore, le guida danno spiegazioni e si ferma in vari punti per vedere le formazioni, come i crepacci.
Alla fine del giro servono whisky con pezzi del ghiacciaio.
Tornando alla città, provo a fare un giro nella Laguna Nimez, nelle vicinanze. L’area fa parte dello stesso lago Argentino ed è una specie di santuario di vari tipi di uccelli, come i fenicotteri. Peccato che c’erano pochi, ma la luce era bellissima di fine pomeriggio.
Il giorno dopo sono partito per Puerto Natales, in Cile per il trekking nel famoso parco Torres del Paine.
Che, chiaro, sarà per un altro post!
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