Quest’anno non sono stato molto frequente nel mio blog per vari motivi. Pero non potrei lasciare di commentare il mio abituale viaggio estivo.
E quest’anno finalmente ho deciso di conoscere l’amazzonia. Non mi ero mai interessato di quella parte del Brasile, per ignoranza credevo fosse un viaggio noioso, da vedere solo la vegetazione e il fiume. Invece è stato molto diverso...
Uno dei fattori a influenzarmi è stato il fatto di tante persone in Italia a domandarmi se conoscevo quella parte del paese. Questo mi ha aumentato la curiosità e in certo modo un peso nella coscienza di essere mai stato in questa zona cosi importante del mondo.
Un altro fattore è stato un viaggio che mio fratello aveva fatto, dove sono rimasto impresso principalmente con gli animali che lui aveva visto, in speciale il delfino rosa.
Dividerò i post in parti, per non diventare noioso. Come al solito sono stato molto metodico nel organizzare il mio viaggio, e l’ho diviso in tre parti distinte, nel totale di 9 giorni:
- Manaus – città
- Albergo nella giungla (Jungle Lodge)
- Crociera in barca tipica amazzonica sul fiume Negro (affluente del amazzoni)
Per i miei amici italiani, Manaus è la capitale dello stato di Amazonas (il più ampio) , nel nord Brasile e in mezzo alla foresta amazzonica. Conta con circa 2 milioni di abitanti.
La regione è stata molto ricca nel periodo dell’estrazione del caucciù (da 1890 a 1910, fonte: wikipedia). È famoso il Teatro Amazonas, visto nel film Fitzcarraldo di Herzog.
Il teatro impressiona, con capacità per 700 persone e fu costruito nel 1896 con stile molto europeo.
Teatro Amazonas
La piazza nei pressi è molto tipica, con palazzi colorati.
La città è molto diversa da quelle del sud Brasile, principalmente per la caratteristica etnica delle persone: l’extra maggioranza proviene dalla mescolanza tra europei, indios e neri.
Il caldo intenso durante tutta la giornata è anche un differenziale.
Una cosa che mi ha colpito molto è stata la disponibilità e ospitalità delle persone.
Oltre al teatro, sono stato nelle principali attrazioni della città: il porto sulle rive del fiume degli amazzoni, il mercato, il Palacete Proviciale (ex-sede della polizia militare che oggi ospita vari musei al suo interno), il Palacio Rio Negro, il zoologico, il bosco del INPA (una specie di mini zoo gestito dal Istituto di ricerche dell’amazzonia).
Camminare per il centro di Manaus fa impressione, è una zona degradata, sporca e piena di commercio ambulante (come tutti centri storici delle capitali brasiliane), ma che ha il suo fascino, perché fa vedere la realtà della maggiore parte della popolazione.
Il porto, che è in pratica dove partono i mezzi di trasporto per le altre città della regione (il fiume è la strada…), è caratteristico per il va e viene di persone dovuto anche al mercato nelle vicinanze.
Vedere quel fiume che sembra un mare è una sensazione incredibile, anche perché la giungla è lì, a due passi.
Porto di Manaus
Il mercato originale è in ristrutturazione, ma il nuovo mercato è abbastanza interessante, perché si trovano delle cose che solo in questa zona del paese esistono, come i rari pesci amazzonici, che tra l’altro sono buonissimi.
Il Pirarucu, ad esempio, è un pesce che risale a milioni di anni, può arrivare a più di 3 metri e pesare 150 chili.. Ha una carne bianca veramente squisita. Il Tambaqui è il più apprezzato e visto nel mercato.
Mercato di Manaus
Già in una zona più allontanata dal centro c’è l’INPA, l’istituto di ricerca amazzonico, che gestisce un piccolo bosco con degli animali tipici. Mantengono una specie di mini ecosistema amazzonico.
Lì è stato il mio primo contatto dal vivo con alcuni animali tipici molto interessanti, come il peixe-boi da amazonia (lamantino) e ariranha (una specie di lontra). Il jacaré-açu (caimano grande in lingua tupi), che credo aveva al meno 3 metri, un bradipo che riposava tranquillo in un albero, l’ anguilla elettrica e le tartarughe completavano lo scenario.
Peixe-Boi (Lamantino) | Bicho-Preguiça (Bradipo) |
Ariranha | Jacaré-Açu |
Dopo due giorni visitando la città ho deciso di fare un’escursione in barca per vedere e se possibile interagire con i delfini rosa (boto cor-de-rosa), specie tipica della regione.
L’escursione è durata tutta la giornata e includeva una visita a una comunità di indios, esperienza interessante, anche se molto turistica, gli indios hanno presentato alcuni dei sui strumenti e riti.
Abbiamo visitato anche una piccola comunità per il pranzo e alla fine siamo arrivati in una delle esperienze più belle che ho avuto, l’interazione con i delfini.
Questo avveniva in una piccola spiaggetta nel fiume, con l’acqua fino alla cintura, dove una signora attraeva i delfini con sardine. E venivano in tanti, ogni tanto gli sentivo scontrare con le mie gambe e gli potevo toccare. Senza dire che sono animali molto docili, anche se selvatici (esiste anche un programma per bambini disabili).
Il giorno dopo sono partito per l’albergo nella giungla. Il racconto sarà in un altro post, ma farò riferimento al zoo di Manaus, che ho visitato prima di ritornare a Sao Paulo.
È uno zoo gestito dall’esercito brasiliano. Non è molto grande, pero potrebbe essere migliore mantenuto. Mancano molte indicazioni degli animali e credo che le gabbie potrebbero essere fatte in modo diverso. In ogni caso dopo aver visto gli animali in ambiente naturale, è molto impressionante vedergli incarcerati. Fa pensare proprio se ha senso in mantenere queste strutture.
E quello che mi ha fatto più impressione è stato l’urlo del giaguaro (onça-pintada, in portoghese), il povero animale girava in uno spazio piccolo (non era piccolissima la gabbia, ma la parte con l’ombra si) e mi sembrava quasi un pianto che propriamente un urlo.
Anaconda (Sucuri) | Onça Pintada (Giaguaro) |
Gaviao-Pombo (Sparviero-Picione?) |
Finisco il post con qualche solita foto di tramonto :-)
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